Clafoutis di pesche al cardamomo (lotta integrata)

Anche quest'anno il GAS Lodi ha organizzato l'acquisto delle pesche dall'Az. Agricola Cortidi di BERZANO DI TORTONA (AL).

Quest'azienda produce frutta secondo la coltivazione a lotta integrata in cui viene ridotto al minimo l'uso di pesticidi.

Le pesche sono un frutto fantastico: nella nostra dispensa non dovrebbero mancare le marmellate e le pesche sciroppate preparate ora e aperte durante l'inverno per ritrovare un sorso di estate quando fuori fa freddo.

Dolce perfetto per la colazione e la merenda, ricco di fibre e molto nutriente
INGREDIENTI
4 grosse pesche mature
140 gr farina
125 gr zucchero per la torta
3 uova grandi
125 cc latte
50 gr burro fuso
cardamomo 6 baccelli
1 pizzico di sale
zucchero di canna 2 cucchiai

Preriscaldare il forno a 180°C
Sbucciare le pesche e poi tagliarle in 8 fette (recuperare il sugo)
Montate le uova con lo zucchero, poi aggiungere il cardamomo pestato e privato del bacello, il burro sciolto e il latte a filo.
Da ultimo, unire la farina a cucchiaiate.
Il composto dovrà risultare morbido come una salsa.
Imburrare il fondo della teglia e cospargere di zucchero di canna e adagiare le fette di pesca
Coprire con la pastella densa livellando con cura
Cuocere in forno per 30 minuti
Eventualmente, una volta freddo, cospargere di zucchero a velo

Si può consumare sia freddo che tiepido

Commenti

Ale ha detto…
La dicitura "Agricoltura Integrata" penso sia solo un modo educato per dire: "usiamo pesticidi e fertilizzanti chimici, mi spiace, cerchiamo di farne a meno ma li usiamo comunque".
Non conviene a nessun agricoltore buttare pesticidi o fertilizzanti chimici oltre lo stretto necessario e mi fa quasi + specie dell'agricoltura convenzionale perchè sotto una dicitura affascinante sta una regola per me molto preoccupante, ossia: "Diamo Veleni e usiamo la Chimica che impoverisce il terreno e inquina, quel tanto che serve per guadagnare a livello economico. Ci impegnamo a non avvelenarti e distruggere il pianeta oltre il necessario".

Ci saranno pure produttori di pesche biologiche :) perchè dire Pesche da agricoltura integrata sembra solo una chiccheria un po' fuorviante, nel blog di cucinando SENZA ;)
Granatum ha detto…
Ciao Ale,
concordo con te: è vero la lotta integrata prevede l'uso dei pesticidi e avvelena il mondo, anche se in misura minore.
Quello che mi prefiggo in questo blog è divulgare una cultura del consumo più attenta alla salute di noi stessi e dell'ambiente. Purtroppo ancora troppe persone sono convinte che comprando frutta e verdura a meno di 1 euro faccia bene alle loro tasche e non gli importa di quanto la produzione sfrenata nuocia all'ambiente e, di conseguenza, alla sua salute. Proporre a queste persone di lasciare improvvisamente il loro stile di vita consumistico e comprare frutta e verdura biologici a prezzo equo (pesche biologiche al supermercato circa 3,50 euro) non funziona.
La lotta integrata è un passaggio: il consumatore comincia a rendersi conto che un consumo minore di pesticidi e, soprattutto, la mancanza di trattamenti dopo il raccolto (quali conservanti e fungicidi) va a favore della sua salute. Il prezzo del prodotto è accettabile perchè più basso del prodotto biologico e si innesca un virtuosismo che lo porta a divenire un consumatore più attento. Constaterà che il prodotto è di qualità migliore e comincerà ad accettare che ad un prezzo maggiore si associa una migliore qualità. Tra qualche anno sarà pronto per passare al biologico.
La consapevolezza quasi mai nasce spontanea, ha bisogno di maturare (a volte per alcuni anni).
In fondo io penso che questo sia lo scopo dei GAS: portare piano piano il maggior numero di persone alla consapevolezza che ci sono strade migliori per il consumo.
Anche gli agricoltori hanno bisogno di tempo per crescere, spero che Cortidi, che oggi produce con la lotta integrata, col tempo si converta al biologico, dando così ancora maggior valore ai suoi prodotti.
Purtroppo però i nostri problemi partono da molto più lontano. Non credo sia produttivo scannarsi tra produttori biologici e produttori a lotta integrata quando la passata di pomodoro cinese ha invaso i supermercati. Meglio sarebbe unire le forze per creare un consumatore più attento che richiede un buon prodotto italiano e si sforza a non guardare solo il borsellino quando fa la spesa.